Un concentrato di ironia, è uno degli ingredienti privilegiati da Pietro Rainero nella costruzione dei suoi racconti. Egli conosce fin troppo bene sia i teoremi di Gödel sia il principio di indeterminazione enunciato da Heisenberg, per cui non ignora i cortocircuiti della logica e l’impossibilità, da parte della scienza, di pervenire ad una conoscenza della realtà fisica pienamente deterministica. Nondimeno, scienza e logica sono assolutamente necessarie all’uomo per orientarsi nella realtà caotica che lo circonda. Come la lampada di Diogene.