L’anello d’acanto di Pina Ardita

Giulia opera un feed-back della sua vita coscienziale e grazie a questo riesce a entrare nella giunzione temporale dell’attimo, dove il presente e il passato non sono ancora scissi, dove le due alternative sono ancora percorribili, a tal punto da far entrare la protagonista in quella parte della coscienza dove l’io-tu diventa un noi. In questa storia troviamo lo specchio e i sogni, l’immagine e l’immaginario; e l’io si trova a viverle ambedue per arrivare alla sua completezza.

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