La poesia, frutto di emotività, se da una parte è una liberazione della propria emozione (e questa è cosa prevedibile), dall’altra suscita emozione in chi la legge, ma questa è imprevedibile perché ognuno reagisce alla lettura in maniera del tutto personale. «Ogni poesia - infatti - è misteriosa; nessuno sa interamente ciò che gli è stato concesso di scrivere» afferma Jorge Luis Borges. Con tale animo è opportuno accostarsi alla lirica di Rosanna Gulino, che ci offre una lettura emotiva sia della realtà contestuale che della realtà interiore. Essa assume svariate sfaccettature sia per il mistero che riesce ad infondere nell’animo del lettore sia per la contemplazione del bello e del meraviglioso e per la comprensione del buono.

La sua poesia è spesso preghiera sia nel senso letterale del termine sia nel senso lato. Una preghiera continua è, infatti, la sua contemplazione estatica della natura e della bellezza del creato, visto non quale teismo passivo e amorfo, ma quale espressione della magnificenza di Dio, tanto da potersi affermare che la descrizione di una natura stupenda e accogliente si fa preghiera e ricerca di infinito.