Addentrarsi nella poesia di Raffaella Di Benedetto significa entrare in un mondo di simboli e di significati reconditi che si manifestano attraverso la liricità delle immagini e l’immersione nella quotidianità. Il primo elemento che emerge da “I palpiti del lungo giorno” è la sequenza esistenziale, che spesso si esplica nei dettagli del quotidiano, nella descrizione (solo apparentemente tale) di aspetti e persone, di fiori e di ambientazioni. Ma non si tratta di semplice descrittivismo, ma anzi di una ricerca gnoseologica che indica un percorso. Da qui i palpiti, le emozioni richiamate dal titolo, ma anche quella immagine del portico che si ritrova nella lirica incipitaria.